Servizi di Medicina EsteticaTRATTAMENTO ESTETICO: miglioramento cicatrici


Cicatrici: Cosa sono e come trattarle per migliorarne l’aspetto


Le cicatrici sono il risultato finale del processo di guarigione della nostra pelle in seguito ad una lesione.

Possono essere di diversa lunghezza, larghezza, colore, consistenza e spessore.

Il risultato estetico definitivo dipende da più fattori.

La guarigione non avviene in breve tempo ma sono necessari lunghi periodi che vanno dai 12 sino ai 18 mesi, tempo necessario a rendere i tessuti stabili e definitivi.

In questo periodo è necessario trattare quotidianamente le cicatrici in modo da avere il massimo risultato sia dal punto di vista estetico che funzionale.


Quando si formano le cicatrici?


Le cicatrici si formano in seguito a diverse lesioni della pelle che possono andare da un taglio accidentale (ad esempio con un coltello, taglierina, ecc.), in seguito ad un incidente (come negli incidenti stradali), da intervento chirurgico (dalla semplice asportazione di un neo ad interventi più grandi come un’addominoplastica, una mastoplastica additiva, parto cesareo e così via). Anche nell’ambito della medicina estetica si possono formare delle cicatrici. Degli esempi si hanno (anche se piuttosto raramente) quando andiamo a rimuovere i tatuaggi con l’apposito laser (in pelli particolarmente sensibili), o quando eliminiamo quei fastidiosi ed antiestetici capillari presenti principalmente sulle gambe (si possono formare piccolissime cicatrici nel punto di entrata dell’ago).


Perchè si formano le cicatrici?


Come già accennato le cicatrici risultano essere lo stadio finale e definitivo della guarigione di una ferita.

Quando quest’ultima si viene a formare il nostro organismo risponde immediatamente formando una barriera che eviti la penetrazione di sostanze estranee dall’esterno all’interno del nostro organismo.

Se le cicatrici in questione sono consecutive ad incidente o comunque non attese, il processo di guarigione avviene per “seconda intenzione” ovvero i due lembi della ferita non vengono perfettamente giustapposti con conseguente formazione di cicatrici irregolari.

In caso di lesioni appositamente create, ad esempio l’incisione effettuata durante un intervento di Chirurgia Estetica (lifting, impianto di protesi, ecc.) la guarigione avverrà per “prima intenzione” nella quale i lembi, mediante apposite suture, verranno affrontati in modo ottimale con risultato di cicatrici sottili e lineari.


Quali sono i fattori che influenzano il risultato definitivo?


La qualità delle cicatrici dipende da molteplici fattori.

Distinguiamo innanzitutto la natura della lesione.

Vi sono quelle conseguenti a traumi, incidenti o altro, così come quelle conseguenti ad interventi chirurgici.

Le prime se lasciate guarire da sole avranno una forma irregolare con larghezza, spessore e colore spesso alterati.

Le seconde saranno invece inizialmente lineari e sottili.

Altro fattore importantissimo è il tipo di pelle su cui si vengono a formare le cicatrici: generalmente una pelle più scura tenderà a crearne di minor qualità sino alla formazione di cheloidi o cicatrici alterate. Anche la zona del corpo sulla quale si vengono a formare le cicatrici influenza la qualità o meno di quest’ultime.

Ciò può dipendere sia dal tipo e dallo spessore di pelle che si trova in quella zona, ma anche dalle sollecitazioni a cui è soggetta la zona.

Così ad esempio le cicatrici che si vengono a formare sulle spalle potrebbero essere di qualità minore rispetto a quelle che si vengono a formare sulle gambe, così come quelle presenti a livello della schiena potrebbero avere un risultato di minore qualità perché soggette a trazione dovuta ai normali movimenti del corpo.

La terapia domiciliare che il paziente deve eseguire quotidianamente è fondamentale per la riuscita di ottime cicatrici dal punto di vista estetico e qualitativo.

Il processo di guarigione avviene nell’arco di 12-18 mesi, tempo necessario ai tessuti di stabilizzarsi in maniera definitiva, raggiungendo così l’aspetto che rimarrà per il resto della vita.

Nell’arco di questo tempo il tessuto di cicatrizzazione tenderà a creare un cordoncino arrossato e quindi più scuro rispetto alla pelle circostante, duro al tatto, e rilevato.

Tutto ciò può essere evitato soltanto applicando quotidianamente e per l’intero arco del processo di guarigione specifiche pomate e creme e massaggiando in maniera energica in modo da ammorbidire i tessuti trattati.


Quali tipi di cicatrici esistono?


Non esiste una classificazione unica bensì possono essere distinte in base alle proprie caratteristiche.

Parleremo quindi di cicatrici piane, rilevate o depresse se si trovano allo stesso livello o meno della pelle circostante, discromiche o di colore regolare confrontandole sempre con la cute che si trova vicino, morbide o dure al tatto, di forma lineare o irregolare, diastasate (aperte) o regolari, retraenti se comportano problematiche funzionali, ipertrofiche o cheloidee.


Cosa sono le cicatrici ipertrofiche e i cheloidi?


Per definizione medica una cicatrice è ipertrofica quando è rilevata (più alta) rispetto alla cute circostante ma il tessuto in eccesso che si viene a formare rimane entro i bordi della cicatrice stessa.

Quando invece tale tessuto eccede oltre i bordi parliamo di cheloidi.

Queste particolari condizioni si vengono a creare principalmente in soggetti con pelli scure (è molto frequente nelle persone di colore) o comunque con una particolare predisposizione della pelle.

Il risultato estetico dato da queste alterazioni della cicatrizzazione, potrà essere di scarsa se non pessima qualità, salvo un adeguato e costante trattamento da parte del paziente.

Oltre a ciò potrebbe essere necessaria una terapia iniettiva all’interno del tessuto stesso.


In caso di ustioni si possono formare delle cicatrici?


Purtroppo sì; In questi casi possono formarsi delle cicatrici di grande estensione che possono diventare retraenti comportando problemi nei normali movimenti.

Così un’ustione a livello della mandibola o del collo può creare delle cicatrici retraenti che danno limitazioni a livello della bocca creando problemi anche durante l’alimentazione o nel normale atto di parlare, così come un ustione della spalla può dare luogo a retrazioni che limitano i normali movimenti del braccio.


Si possono curare le cicatrici di brutto aspetto?


Assolutamente: Esistono diversi tipi di trattamenti di medicina estetica o di chirurgia ambulatoriale che permettono di migliorare l’aspetto di cicatrici poco accettabili.

Quando quest’ultime sono ancora “fresche” ovvero formate da poco tempo (massimo qualche mese dopo la formazione) possiamo migliorarle con una attenta terapia domiciliare che consiste nel massaggiare energicamente e più volte al giorno la zona utilizzando apposite creme idratanti e ammorbidenti, applicando gel di silicone che agisce durante le ore notturne per appianare le cicatrici e protettivo solare per evitare che quest’ultime diventino di colore più scuro della pelle che si trova intorno.

Quando le cicatrici sono ormai definitive si possono applicare ogni sera sostanze schiarenti (es. tretionina, idrochinone, ecc).

Per quanto riguarda la medicina estetica i trattamenti possono variare da quelli con minor efficacia come i peeling chimici a quelli molto più risolutivi e con maggiori risultati quali l’utilizzo di appositi laser.

Nello specifico parliamo di laser ad anidride carbonica o CO2 che andando a colpire dall’esterno la pelle, simultaneamente rimuove gli strati superficiali e stimola quelli più profondi.

Ciò comporta una sostituzione della pelle che compone le cicatrici con pelle nuova, di colore, consistenza e morbidezza naturali il più simile ad una pelle fresca e naturale.

Un trattamento che “imita” il laser CO2 e che è ormai poco utilizzato è il needling ovvero uno strumento con più aghi sottilissimi e corti che penetrano la zona in più parti in modo da biostimolare la pelle.

Nel caso di diastasi ovvero di forma irregolare in seguito a riapertura dei punti di sutura durante la guarigione o più semplicemente quando i tessuti non vengono accostati, in alternativa ai trattamenti sopraindicati si effettua una revisione chirurgica ovvero l’asportazione completa della cicatrice creandone una nuova sottile e lineare.

Quando sono invece presenti cicatrici cosiddette patologiche quali quelle ipertrofiche o cheloidee si ricorre alle infiltrazioni in loco di cortisone. Ciò comporta un abbassamento e una riduzione del volume.


Le cicatrici possono scomparire?


Assolutamente no. è ormai opinione sempre più diffusa che le cicatrici possano “miracolosamente” scomparire.

Anche in internet si legge di prodotti (es. creme) o rimedi naturali che le cancellino totalmente.

Le cicatrici sono dei segni indelebili che rimarranno per tutta la vita, possono essere migliorate ma non cancellate.

Dott.ssa Elena Ricci Barbini, medico chirurgo specialista in Urologia e Medicina Estetica

Ha conseguito la Laurea c/o Università degli studi di Bari, specializzazione in Urologia c/o Università del Sacro Cuore di Roma, Master in Medicina Estetica c/o Valet Bologna

 

Impegnata da molti anni nella pratica della Medicina Estetica utilizza Cortisone delle migliori aziende produttrici oltre che apparecchiature di ultima generazione, tecnologie Lasers ad anidride carbonica o CO2 per il trattamento di attenuazione delle cicatrici.

Medicina Estetica a Manfredonia (foggia ) — Dr. Elena R. Barbini

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